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Arriva il direttore. Le maestre sembrano matte. Lui è un
bell’uomo, un po’ attempato, ma un bell’uomo con una barba
fitta fitta ancora nera, anche se ogni tanto si vede qualche filo
d’argento. In testa porta sempre una lobbia nera. Si mette a
parlare in latino. Detta le regole per
l’esame finale nella scuola in base
al Regolamento 9 ottobre 1895 e
al Decreto 11 ottobre 1897 (dice
guardando dall’alto in basso) e fa
scrivere alla lavagna per il primo
giorno dettato e componimento,
il secondo giorno aritmetica e
calligrafia, in più nelle classi
delle femmine lavori muliebri e
donneschi.
Le maestre gli girano
attorno con profondi inchini.