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Una mattina con gli stradini arrivano i carriolanti e si mettono
tutti in fila davanti al municipio. Viene fuori il sindaco Lonzin e
impartisce l’ordine di cominciare. La gente è incredula. A dirigere i
lavori c’è l’ingegner Gigliola, il quale va avanti e indietro da piazza
con delle carte in mano e fa segno a tutti dove devono cavare la
terra e dove l’hanno da portare.
In pochi dì il fosso è chiuso e ne aprono un altro più indietro.
Il risultato si comincia a vedere: dal cantone esterno del campanile
adesso la strada diventa diritta, in linea col magazzeno di fondo
piazza. Ora è diventata di 20 metri, dai 6 che era.
- 20 metri, ma che strada è? - s’arrabbia il prefetto.
Qui il sindaco Lonzin fa i salti mortali, bisogna dire. Il bello è
che ha in mente un’altra cosa da fare prima d’andar giù: vuol fare
le scuole, che tutti i paesi ce le hanno ormai, ed è per quello che ha
già previsto il piazzale e, se non basta, anche l’area da espropriare
alla Barbara e alla Rosa del Gal, agli Ondi, ai Lasguel e ai Santon,
2126 metri quadri in tutto, pronti per piantarci un bel casamento
attaccato al piazzale.